La recensione del weekend

Ihsahn - The Adversary

Ci metto il sottotitolo: "Il disco che avrei sempre voluto pubblicare"

Devo fare mea culpa su questo artista. Ne ho sempre riconosciuto le incredibili doti tecniche fin da quando si sbizzarriva con gli Emperor, ma ho sempre avuto da ridire sulle sue capacita' da compositore. Certo, alcuni spunti presenti in "Anthems..." e "IX Equilibrium" dei gia' citati Emperor facevano pensare che sotto la pelle da blackmetaller si celasse una certa cultura musicale ed ingegnosita', ma dubitavo che tale fosse la qualita' e la quantita' che un musicista estremo potesse produrre.
Iniziamo dal genere. Questo disco datato 2006 e' un vero e proprio omaggio all' heavy metal; impossibile non riconoscere i continui richiami ai Mercyful Fate, ai Dream Theater, agli Arcturus e, ovviamente, agli stessi Emperor. Ma non basta, se cosi' fosse ci ritroveremmo di fronte all'ennesimo plagio di band storiche. Ihsahn va ben oltre. Ci aggiunge gli arrangiamenti classici. Armonie che si rincorrono una con l'altra, scale dissonanti, canoni. C'e' di tutto, talvolta i riff mi riportano alla mente addiritura i Virgin Steele o i Queen di "A Night At The Opera".
Nulla da dire, come gia' scritto, sulla tecnica. Voglio evidenziare che tutti gli strumenti, ad eccezione della batteria, sono suonati da Ihsahn stesso. La pulizia dell'esecuzione lascia a bocca aperta. Mai una nota fuori posto, mai un'incertezza. Tutto scorre via fluido per nove canzoni e cinquanta minuti. Difficile trovare qualcosa che non sia studiato per stupire. I piccoli bridge per legare le diverse parti all'interno delle canzoni sono delle gemme di orchestrazione. Si ascoltino "Called by the fire", "Panem et circenses" o la conclusiva, infinita suite "The pain is still mine" per capire di cosa sto parlando. Unico, piccolo e quasi trascurabile difetto: la produzione e' un po' troppo leggerina per i miei gusti, soprattutto per quanto riguarda la batteria... ma non si puo' volere tutto dalla vita.
Anche se con estrmo ritardo, direi disco dell'anno del 2006. Ora che gli Arcturus non ci sono piu', affido a Ihsahn il compito di stupirmi con la bizzarria di chi vuole fare musica per se stesso e non per gli altri, senza affidarsi a stratagemmi commerciali che poco hanno a che fare con l'Arte con la A maiuscola.
Aspetto percio' la seconda fatica del norvegese, "Angl", in uscita a giorni.

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