Scegliendo di recensire un CD del mio gruppo,sarà difficile essere completamente obiettivo.Ma ci proverò.
Come si può intuire dal titolo,quello che voglio presentare non è un album che si trova nei negozi,ma semplice materiale promozionale registrato con l'unico scopo di far girare il nome della band.Il disco però,non si sa per quali motivi,non è mai uscito dal circuito triestino,Il CD è stato registrato artigianalmente dai superstiti della band dopo la dipartita di Matteo,il cui contributo è stato comunque essenziale.La formazione prevede Cuz alla chitarra,growling e drum-programming,Guido al basso e Alvise ai synth.
Il packaging è grezzo,molto old-style.Copertina e retrocopertina sono state fotocopiate in bianco e nero,per ottimizzare al massimo il risparmio.Sul fronte,spiccano il logo della band,opera di Guido,e le fotografie di chi ha suonato in questo CD;nel retro sono i titoli a dominare su un collage di immagini tratte da libri e riviste di anatomia patologica.E già di qui si può immaginare il genere di musica che si potrà ascoltare nel CD.
Si inizia subito forte con "Xenomorph",in cui un tipico riffing brutal death si alterna volentieri con inserti headbanging ed elettronici.Il tutto mixato con degli spezzoni tratti da "Aliens".
Segue la song forse meno riuscita,"The Easy Solution",che altro non è che un riarrangiamento di "Black Chaos Dominion" presente nel primo miniCD.I primi 2 minuti sono tosti,mossi da un intreccio di riff modern thrash veramente ben fatto e progettato,poi si può anche premere il tasto per saltare alla traccia successiva.
"Temple Of Brutal Death",cavallo di battaglia dal vivo,è una song claustrofobica,un omaggio al death metal nelle sue più svariate sfacettature arricchito da alcuni passaggi di synth al limite dell'industrial.Anche qui sono molto importanti gli inserti di "Aliens" che contribuiscono in maniera decisiva al crearsi di un'atmosfera extraterrestre.
Ma la traccia più riuscita è "Suffer Bastards",forse la canzone più rappresentativa del mondo Antrum.Un riff di basso introduce la discesa agli inferi,fatta di note dissonanti che si fondono per dare vita ad un tappeto sonoro su cui si muovono voci distorte che raccontano episodi di un'umanità in declino.Poi,quando tutto sembra essere arrivato al termine,entrano di nuovo riff pesanti come un macigno sostenuti da note sintetiche che creano disturbo.Peccato che per la complessità armonica e la necessità di utilizzare due chitarre questa splendida song risulti impossibile da suonare on stage.
Si chiude con "Ps.Y.Ko",anche questa una rilettura di una canzone pubblicata in precedenza,contraddistinta da una struttura abbastanza classica ma efficace.Va ricordato il finale,in cui un violento riff death metal sfocia in una bolgia dove il coro sintetico si staglia massiccio a ricordare che la fine è vicina.
Cosa dire di più?Un dischetto che divide,o piace veramente o delude su tutti i fronti.Con il senno di poi,penso che una registrazione e un mixaggio più curati avrebbero forse fatto rendere questo CD un piccolo gioiello dell'underground,ma l'inesperienza all'epoca era tale da impedire il raggiungimento di risultai migliori.Quello che mi fa piacere è notare come nel 2001 gli Antrum avessero già visto quali sarebbero stati gli orizzonti del lustro successivo...erano decisamente avanti!
2 commenti:
Un commento...un commento..accidenti...non so proprio cosa poter commentare...il CD non l'ho mai sentito...
TU NON HAI mai sentito il nostro CD??? AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH
comunque si, eravamo avanti! ma allora questa reunion si fa o no?
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