La ricerca in Italia
Mi trovo in una situazione fantastica.Pechè,se avevo dei dubbi,finalmente li ho risolti.In Italia è proibito fare ricerca.Ti boicottano.Devi fare per forza domanda all'estero,perchè la gran parte delle aziende o degli enti di ricerca hanno sede legale all'estero.Devi iscrivere i curriculum in inglese per cercare di lavorare in un'azienda che è da decenni a Trieste.Ma fin qui posso anche accettare tutto.
Quello che non posso accettare è che sei costretto a pagare se vuoi fare ricerca seria.Ovvio,si suppone che un neolaureato almeno un due soldini li abbia messi indisparte nella sua vita.Diciamo 2000 euro?Io anche se sono "formichina" ne ho di meno,ma diciamo che 2000 euro potrebbe essere una somma facilmente raggiungibile da chiunque.
Invece no.Se vuoi fare ricerca all'università -e la ricerca all'università non è vera ricerca- se non vinci una borsa di studio devi procurarti medaimente 12000 euro all'anno per 3 anni minimo.Quindi 36000 euro.Considerato che si è pagati circa 600 euro al mese,in 36 mesi si guadagnano 21600 euro.Si aggiungono i 2000 messi da parte e si raggiunge la cifra di 23600.Diciamo 25000 euro.E gli altri 11000 chi li mette?
Ancora.Ieri la mia cara Michela mi manda un link che a prima vista sembra interessante:rimanda ad una pagina web di un'organizzazione che propone la formazione del neolaureato in un azienda.Dico,faccio domanda.Solo per la domanda sono 50 euro...Vado avanti nella lettura.Scopro che tutto ciò è una sorta di master.Lezioni a Stresa.Beh,devi pagarti almeno 2 mesi (la durata delle lezioni "canoniche") di alloggio e cibarie.Nessun problema,proseguo e si arriva alla pagina dei costi:4400 euro + IVA del 20% per un totale di 5280 euro per 4 mesi di stage!Senza guadagnare un euro e soprattutto senza che sia garantito un lavoro.Pazzesco.
Io emigro.
Mi trovo in una situazione fantastica.Pechè,se avevo dei dubbi,finalmente li ho risolti.In Italia è proibito fare ricerca.Ti boicottano.Devi fare per forza domanda all'estero,perchè la gran parte delle aziende o degli enti di ricerca hanno sede legale all'estero.Devi iscrivere i curriculum in inglese per cercare di lavorare in un'azienda che è da decenni a Trieste.Ma fin qui posso anche accettare tutto.
Quello che non posso accettare è che sei costretto a pagare se vuoi fare ricerca seria.Ovvio,si suppone che un neolaureato almeno un due soldini li abbia messi indisparte nella sua vita.Diciamo 2000 euro?Io anche se sono "formichina" ne ho di meno,ma diciamo che 2000 euro potrebbe essere una somma facilmente raggiungibile da chiunque.
Invece no.Se vuoi fare ricerca all'università -e la ricerca all'università non è vera ricerca- se non vinci una borsa di studio devi procurarti medaimente 12000 euro all'anno per 3 anni minimo.Quindi 36000 euro.Considerato che si è pagati circa 600 euro al mese,in 36 mesi si guadagnano 21600 euro.Si aggiungono i 2000 messi da parte e si raggiunge la cifra di 23600.Diciamo 25000 euro.E gli altri 11000 chi li mette?
Ancora.Ieri la mia cara Michela mi manda un link che a prima vista sembra interessante:rimanda ad una pagina web di un'organizzazione che propone la formazione del neolaureato in un azienda.Dico,faccio domanda.Solo per la domanda sono 50 euro...Vado avanti nella lettura.Scopro che tutto ciò è una sorta di master.Lezioni a Stresa.Beh,devi pagarti almeno 2 mesi (la durata delle lezioni "canoniche") di alloggio e cibarie.Nessun problema,proseguo e si arriva alla pagina dei costi:4400 euro + IVA del 20% per un totale di 5280 euro per 4 mesi di stage!Senza guadagnare un euro e soprattutto senza che sia garantito un lavoro.Pazzesco.
Io emigro.
3 commenti:
Si, andiamo via, io non voglio più restare qui. Tanto non mi vuole nessuno. BUBI
Lasciamo perdere la ricerca in Italia,anzi lasciamo proprio perdere l'università. E anche la cultura. Per studiare Basaglia vado a Canterbury... fai te...
E non ti dico che bene che non ti va SE diventi ricercatore. A prescindere dal fatto che la tua verginità anale è irrimediabilmente compromessa (sia reale che simbolica). Consiglio di seguire XEXE... e poi tornare qui a insultare chi è rimasto.
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